Il Giorno dedica una pagina a La Lory costumi
Dalla storia del negozio e di Delia al nuovo SHOWLAB, parole e immagini che ci raccontano.
Pizzi, stoffe preziose e abiti che fanno sognare
Da quello indossato dal grande Nureyev per la Scala fino all’abito in stile principessa Sissy: con Delia Giubeli cresce Lory Costumi
MILANO di Annamaria Lazzari
Lory Costumi si allarga. Lo storico negozio di costumi teatrali ha inaugurato un nuovo spazio da cento metri quadri che sorge a fianco delle vetrine in via Muratori. Aperto solo su appuntamento «ShowLab by Lory Costumi», come è stato battezzato, è un luogo di natura poliedrica: «È uno showroom per i costumi più preziosi ed elaborati della nostra collezione, una sartoria creativa ma anche studio fotografico per shooting e per eventi» dice Delia Giubeli che ha preso in mano le redini del negozio, raccogliendo l’eredità di Loredana Pieri.
La vita di Delia, dopo una laurea al Dams e un master in teatro di ricerca a Londra, cambia magicamente nel 2013: «Passando qui, in via Muratori, vidi l’annuncio: “Cedesi attività”. L’aveva messo la madre di Loredana, la precedente titolare, scomparsa improvvisamente qualche anno prima. Quando telefonai per fissare un appuntamento scoprii che si chiamava come me: Delia. Ci siamo piaciute immediatamente, era contenta che fossi io a rilevare il negozio non solo per il mio amore per il teatro anche perché assomigliavo in maniera impressionante a sua figlia». Non è l’unica coincidenza: ha aperto il negozio nel novembre del 2013. La precedente titolare lo aveva inaugurato nel novembre del 1998 ed era scomparsa nel novembre del 2010. Delia sin dall’inizio, forte anche delle sue esperienze all’estero, ha impresso un cambio di marcia allargando il giro della clientela, che oggi non include più solo i teatri ma anche l’affitto di abiti da cerimonia e di costumi a privati e ad agenzie di pubblicità o di produzione tv. In totale il negozio può offrire una scelta di «circa mille capi»: molti ricevuti in dote dalla precedente proprietà e realizzati nelle sartorie teatrali per la Scala che oggi sono esposti nel nuovo ShowLab.
Altri sono importati da Londra. Ci sono costumi storici dall’epoca romana al Medioevo e ancora Rinascimento «con gli abiti di Anna Bolena o degli Sforza. Ci si può calare nel ‘700 indossando il costume della principessa Maria Antonietta, e nel XIX secolo con quello di Sissy» spiega la titolare. Il pezzo più famoso della collezione rimane un costume da principe indossato da Rudolf Nureyev alla Scala. Delia non si ferma qui. L’ambizione è trasformare lo showroom anche in luogo di formazione. E complice anche la vicinanza a Fondazione Prada in un cenacolo di artisti «dove esponenti di diverse discipline artistiche s’incontreranno scambiandosi esperienze e saperi».